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City hall ceremony



These are moments I will never forget.

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it's family

Non vi ho mai scritto personalmente. Ho aspettato tanto e sinceramente mi chiedo perché.
Dietro quello schermo ora ci sarà qualcuno a leggere queste righe che spesso mi fanno male, perché mi sembrano brutali, inopportune, sbagliate.
E’ il dolore che mi fa pensare che il silenzio sia la risposta. Sento piangere gli occhi ma non ho più la forza di ammettere certe cose.
Quando quella spia verde accende la luce in questa stanza buia, rivedo quella camera che per me è simbolo di famiglia. Perché voi siete lì.
Vedo tutti quei libri e il letto di Ele, l’armadio che era sempre troppo piccolo e che ora rimpiango. Vedo la micia distesa sul mio letto e quella scritta dietro alla testata dai tempi delle superiori.
Vedo la mamma che dice a papà che sono connesso. E osservo una realtà che non sembra stravolta quanto la mia. Siete in tre e siete lì per farvi forza, mal comune mezzo gaudio si potrebbe dire.
Ci sono giorni in cui mi sembra di non essere parte di nulla, spettatore di una realtà che sembra andare avanti anche senza di me. E fa male, perché vedervi uniti mi fa sentire in colpa di non essere con voi, di perdere quella quotidianità che crea la famiglia.
Ho capito che il valore della famiglia è qualcosa che non si può insegnare ma che si può solo provare e imparare a conoscere.
E se mi mancate è forse perché siete la cosa più bella che ci sia.