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2010

2009 has been my best year ever.
I’m going to be very quick. I go further on, taking everything and leaving nothing.

Ale, Alexia, Ana, Andrea, Ann-Katrin, Annie, Asia, Bahare, Bas, Benny, Carlotta, Ceci, Chao, Chiara, Cri, Dany, Elena, Elenina, Ernada, Fangyan, Fardosa, Federico, Fleur, Fra, FraT, Francesco, Frinzy, Genny, Giulia, Giuly, Hanna, Hannah, Johanna, Katerina, Katerina, Laura, Lauretta, Lei, Linda, Lorenz, Marco, Max, Mei, Meiqiongzi, Michela, Miki, Mirko, Moritz, Moshi, Qu, Rita, Saba, Sarah, Sarina, Sheng, Silva, Silvia, Silvy, Sing-Hoi, Sóley, Teri, Valery, Vero, Vikram, Yang, Yixin.

If the world was ours, there would be no more war, no one would be rich but we would all be happy. There would be no nuclear bombs, star shields, cold wars, feuds, mafia, there wouldn’t be public or private interests anymore. No one would die without help, who would play a dirty game would have to deal with Justice and Ethics.
But we have to stay real. Overall this new year will be like 2009, if not worse, given the events of recent days. We cannot and we must not pretend nothing is happening. I will fight with you and I never feel defeated.
Best 2010 to all of you and to the rest of the world,

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Merry xmas

Potrei scrivere ore ma non avrebbe senso.
Sono a casa, sono in stasi, come quasi sempre succede quando la mente è altrove.
Odio le feste ma amo lo stesso il Natale.
E Santa Claus, che quest'anno mi ha portato il sole!

Ovunque siete, trovate una ragione per sorridere!

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sentimenti confusi

Questo labirinto per topi è in realtà la biblioteca dell’università. Fisso scultoreo oltre la finestra. Oggi è una giornata da cartolina. Fuori c’è così tanta luce da bruciare gli occhi. Sarà perché la neve –ancora poca- è stata sopraffatta dal gelo e si è fatta ghiaccio, splendente, riflettente, teso come una lama specchiata.
Alle due abbondanti il cielo ha iniziato a cambiare colore, l’azzurro ha lasciato il posto a sfumature sempre più tenui ed ora sembra carico di calore, con il rosso, l’arancione, il giallo e il rosa. Qui al Nord, se hai dieci minuti liberi, ti piazzi dietro la finestra, tra le mani un fumante caffè (rigorosamente non zuccherato, lungo e con una spolveratina di cannella) e guardi. Guardi il mondo farsi notte. E’ un’emozione quasi stupefacente, intima. E’ come se un pittore decidesse all’istante che è tutto troppo, ma veramente troppo, luminoso. Qualche nuvola arriva a turbare il cielo e velocemente tutto punta al centro della terra, in una ipotetica lotta in cui il sole si lascia sfinire dalla gravità. Oggi ho visto il cielo diventare viola (maledizione Matteo, che diavolo hai comprato a fare una digitale compatta se poi non la porti sempre con te?). Poi d’improvviso, come se ci fosse una vendetta postuma della luce, c’è stato un istante in cui il tetto della terra si è fatto lilla.
Ed è piombata la notte.
Con la notte qui arriva il vento. Non so perché. E anche la gente, le ragazze, dietro alle finestre, nonostante i loro stivali, nonostante il caffè, nonostante tutti i nonostante, iniziano a giocare con una mano e la portano al collo, come se fossero là fuori e si dovessero riparare.
Sono tornato alla mia scrivania in questa grande stanza e continuo a fissare questa ragazza. E’ bionda –nemmeno a dirlo- ed è il prototipo della classica studentessa di medicina qui al campus. Veste alla moda con quel soffice maglione verde da uomo tre taglie più grande che la rende così “intima” e casalinga e allo stesso tempo irraggiungibile. Gioca con i suoi fili d’oro come una bambina. Fissa un tomo di dimensioni allucinanti di fisiologia, ha le gambe avvolte in un paio di leggings. Gli occhi fissano quelle parole ma la mente è palesemente altrove. A chi starà pensando? O a cosa?
A chi starò pensando? E a cosa? Mi distraggo e fisso il vuoto con una sola certezza: 14 giorni. E poi non so davvero cosa aspettarmi…

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blueberry chocolate

Vivo nello stupore. Fantasia, dove tutto è permesso. Non voglio più svegliarmi.